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Comunicato Stampa del 15.01.2021
Il sentiero nord di Mezzavalle deve essere riaperto!
La falesia è un tratto costiero del parco del Conero caratterizzato da delicati equilibri e dalla frequentazione storica di grottaroli ed altri innamorati del mare, in un contesto paesaggistico mutevole e straordinario. La fatica di accedere a questi luoghi unici attraverso brevi “stradelli” viene compensata ampiamente dalla bellezza dei luoghi e dalle spiaggiole. Un territorio, in passato proposto per la candidatura UNESCO, dove la possibilità di fruizione si scontra con le sempre più restrittive ordinanze sindacali che ne vietano l’accesso. E purtroppo si pagano tutte le contraddizioni della politica. Da anni l’errato posizionamento della segnaletica sulla strada provinciale, invece che in prossimità del ciglio di falesia, ha favorito la chiusura di percorsi storici mentre, grazie all’infaticabile lavoro dei grottaroli, i mutevoli percorsi venivano comunque mantenuti e resi accessibili. Insomma divieti per la tranquillità degli amministratori e divieti palesemente violati dagli amanti di questo territorio.
L’ultima brutta novità riguarda il sentiero 310, di accesso alla spiaggia di Mezzavalle, uno dei 18 percorsi ufficiali del parco del Conero. E’ il più agevole di tutti i tracciati esistenti in falesia e nel 2009 l’Ente Parco con delibera 155 del 3 luglio 2009 ha finanziato un progetto per la “riduzione del rischio e opere di protezione e modifica del tracciato”, realizzando così una piccola variante per superare un breve tratto rischioso dal punto di vista geologico. Doveva preludere ad una ritrovata libertà di fruizione ma i divieti rimasero ed ora si vorrebbe cancellare definitivamente questa prospettiva. Ci risulta che un successivo studio geologico del 2018, commissionato dal Comune di Ancona, evidenzia sul sentiero 310 alcuni brevi tratti a rischio frana. Il problema potrebbe essere risolto realizzando modesti interventi di messa in sicurezza geomorfologica e di regimentazione delle acque meteoriche: ma ora l’ordinanza di chiusura temporanea sembra dover lasciar posto ad una “chiusura definitiva”, come indicato nella delibera di Giunta del 28.12.2020, decretando così l’impossibilità di accesso a tutti gli stradelli a mare della falesia di Ancona a sud del Passetto. Questo paventato intervento, che non risulta concertato con l’Ente parco, suscita fortissima perplessità e sconcerto, in particolare tra i tanti frequentatori della spiaggia di Mezzavalle. Pochi giorni fa sulla stampa il Comune di Ancona rilanciava un progetto di mappatura e rilancio turistico proprio di questo bellissimo tratto costiero che invece la sindaca sembra decisa a chiudere definitivamente. La confusione regna a palazzo. Questa delibera penalizza proprio la tanto auspicata valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale.
Siamo certi che i cittadini sosterranno questa nuova battaglia perché la falesia sia fruibile da tutti, in sicurezza. Non vogliamo che il sentiero di Mezzavalle faccia la fine del sentiero delle Due Sorelle!
APS Portonovo per Tutti, CAI sezione di Ancona, Circolo “Il Pungitopo” di Ancona, Comitato Mare Libero, Comitato Mezzavalle Libera, Forum Paesaggio Marche, Italia Nostra Ancona
Chiediamo un incontro urgente con gli ass.ri Sediari, Manarini e Foresi per poter avviare la progettazione degli interventi indicati nello studio geologico del 2018, realizzato dalla GeoEquipe - geologo Fabrizio Pontoni, in modo da poter riaprire in sicurezza il sentiero entro l'estate 2021.
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Considerazioni di fine estate 2020
Articoli del Resto del Carli del 20.9.20:
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COMUNICATO STAMPA DEL 15 SETTEMBRE 2020
AREA MARINA PROTETTA DEL CONERO: RISPOSTA ALLA SINDACA DI ANCONA
Le dichiarazioni della Sindaca ieri in Consiglio Comunale lasciano esterrefatti per la loro totale infondatezza:
- Non è vero che il Comune abbia “approfondito il tema con gli stakeholders”: ci risulta che la Sindaca abbia incontrato solo i rappresentanti di alcune categorie (in particolare per quanto a nostra conoscenza: Marina Dorica e pescatori subacquei) decisamente contrari all’ipotesi di AMP; non ha consultato i cittadini, gli operatori economici di Portonovo e della Riviera del Conero, le cooperative di pescatori, i comitati locali e le associazioni ambientaliste;
- La dichiarazione che il Comune si sarebbe confrontato con il Ministero dell’Ambiente è falsa, poiché la Sindaca si è rifiutata di partecipare ben due volte ad incontri convocati dal Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare, che da anni promuove l’istituzione dell’AMP del Conero, rendendo disponibili anche i finanziamenti per il suo funzionamento;
- La paventata “burocrazia” è altrettanto infondata perché è stato proprio il Comune a bloccare un percorso che sarebbe già concluso da tempo. Inoltre, il Comune potrebbe gestirla direttamente come già accade in altre realtà.
- Contrariamente a quanto sostiene la Sindaca, non esistono alternative all’Istituzione di una Area Marina protetta per proteggere il mare del Conero. Le millantate alternative sono un modo per ingannare i cittadini dicendo loro che si sta facendo qualcosa di utile per l’ambiente ma non è così, e la Sindaca ne è pienamente consapevole poiché ne è stata informata personalmente dal mondo scientifico, e dai ricercatori del CNR e dell’Università.
Le istituzioni pubbliche di tutto il mondo promuovono la creazione di AMP (ce ne sono ben 30 in Italia) come motore di sviluppo economico e di turistico sostenibile. Questo vale per Portofino, Trieste, Siracusa e questa estate anche Capri. Solo la Sindaca di Ancona pensa che sia un ostacolo burocratico e che "non c'è nulla da proteggere e tutto può rimanere così com'è".
Al contrario ci sono evidenti segni di progressivo danno ambientale e non fare nulla è grave e colpevole. Il silenzio assordante della Sindaca sul problema AMP si è finalmente rotto. Ma schierandosi contro il proprio stesso programma di prima legislatura e le proprie dichiarazioni pubbliche fatte quando venne eletta, senza aver consultato i cittadini che le hanno dato fiducia sul programma, la Sindaca Mancinelli si assume tutte le responsabilità, morali e legali di aver permesso un progressivo degrado dell’Area Marina del Conero per difendere l’interesse di pochi.
La politica democratica è fatta di confronto e di ascolto, a partire dalla base e non dai portatori interessi specifici che vanno contro l’interesse comune. Chiediamo pertanto alla Sindaca, se ritiene di esprimere il pensiero di tutti, di consultare i cittadini. E chiediamo ai consiglieri comunali, molti dei quali autenticamente attenti alla protezione e valorizzazione del territorio, di esprimersi in proposito.
Il Comitato per l’Area Marina Protetta del Conero
Ancona, 15 settembre 2020
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Il momento allarmante di tensione e di emergenza sanitaria ha indotto la popolazione a collaborare con medici, politici, autorità, accettando di limitare la propria libertà in ogni ambito.
La ripresa ha indotto ciascuno di noi a continuare con l’autolimitazione seppur non imposta.
Ora e ancor prima che si conoscano gli sviluppi del virus, il Comune di Ancona parla già di essere intenzionato a limitare per sempre la libertà individuale imponendo al cittadino di non poter più usufruire liberamente delle spiagge più belle della nostra città.
Questa dichiarazione oltre che inopportuna in un momento del genere, appare anche offensiva dell’intelligenza di ciascuno di noi, che dopo una collaborazione attiva ci vediamo usurpati di un diritto che rappresenta l’emblema dell’anconetano ad appannaggio di turisti e diportisti, che continuano in modo smisurato ad assembrarsi di fronte a Portonovo e soprattutto a Mezzavalle creando una barriera di imbarcazioni e causando non pochi danni ambientali.
Come è possibile parlare di “preservare” il nostro mare con decisioni del genere?
Il semplice fatto che la celeberrima app sia stata utilizzata, non può rappresentare una vittoria per un’Amministrazione che dovrebbe anche valutare altri fattori, ovvero: il malcontento generale, le innumerevoli persone che non hanno utilizzato l’app presentandosi ugualmente in spiaggia, l’enorme differenza di trattamento tra spiagge libere e stabilimenti, questi ultimi sovraffollati come ogni anno in barba all’emergenza sanitaria.
Nelle statistiche riportate nell'articolo del Resto del Carlino di oggi si citano gli utilizzatori dell'app provenienti dall'Emilia e Romagna, dalla Lombardia, da altre province delle Marche...ma nessuno dice quanti anconetani, in particolare anziani e tutti quelli che non hanno uno smartphone di ultima generazione, hanno dovuto rinunciare a godersi il mare di Portonovo e Mezzavalle. A quanti hanno preso una settimana di ferie e non hanno potuto prenotare per più di un giorno consecutivo la stessa spiaggia, a quanti proprio non sono riusciti a prenotare o ci hanno rinunciato per disperazione e rabbia.
A Sirolo per l'accesso limitato in spiaggia a causa del covid è stata data la priorità ai residenti, che possono prenotare con 48 ore di anticipo, mentre chi viene da fuori può prenotare solo 24 ore prima. Ci risulta che l'app sirolese abbia consentito anche la prenotazione in fasce orarie,ben più razionale di quella a giornat intera. Gli anconetani sono stati invece brutalmente espropriati delle loro spiagge, per fare posto a turisti mordi e fuggi che l'Amministrazione Comunale sembra preferire ai propri cittadini nella speranza che possano arricchire ulteriormente pochi privilegiati come i gestori degli stabilimenti, degli alberghi e dei ristoranti della baia.
Ora si vorrebbe perpetuare questa privatizzazione di fatto delle spiagge libere, al di là dell'emergenza covid... e sapete con quale motivazione? "per difendere le spiagge dai turisti", "per preservare questo bel mare che abbiamo" dice Roberta Alessandrini, dirigente del Comune ! ma per favore, un po' di coerenza e meno ipocrisia! Se si volesse davvero difendere il mare di Portonovo e Mezzavalle la Sindaca Mancinelli non si dovrebbe opporre pervicacemente all'istituzione dell'Area Marina Protetta del Conero, che stranamente è scomparsa dal suo programma elettorale tra la prima e seconda elezione; non avrebbe rifiutato ben due volte l'invito a incontrarsi con il Ministero dell'Ambiente che da anni ha approvato l'istituzione dell'Area Marina protetta del Conero, con tanto di finanziamenti già disponibili. Davvero la nostra Sindaca è convinta che l'Area Marina Protetta sia inutile perché ormai sui fondali del Conero non c'è più biodiversità da difendere? Ci sono evidenze scientifiche che la smentiscono, ma lei sembra non curarsene. Davvero la nostra Sindaca crede che gli anconetani non vogliono l'Area Marina Protetta? Certo che se consulta solo le lobby contrarie all'istituzione dell'Area Marina Protetta, come i pescatori subacquei e Marina Dorica, degnamente rappresentata nella sua Giunta dall'ass.re ai Lavori Pubblici Paolo Manarini, Presidente dell'Assonautica...non può che pensare così.
Ma i cittadini ormai hanno capito che la difesa dell'ambiente e della salute umana vanno di pari passo e che 300 imbarcazioni ormeggiate nei pressi del Trave ogni fine settimana estivo di bel tempo, con scarichi incontrollati di liquami e deiezioni umane sono insostenibili sia per l'ambiente marino sia per una balneazione salubre. Altro che difendere le spiagge dai turisti con un app! siamo seri, per favore