Il momento allarmante di tensione e di emergenza sanitaria ha indotto la popolazione a collaborare con medici, politici, autorità, accettando di limitare la propria libertà in ogni ambito.

La ripresa ha indotto ciascuno di noi a continuare con l’autolimitazione seppur non imposta.

Ora e ancor prima che si conoscano gli sviluppi del virus, il Comune di Ancona parla già di essere intenzionato a limitare per sempre la libertà individuale imponendo al cittadino di non poter più usufruire liberamente delle spiagge più belle della nostra città.

Questa dichiarazione oltre che inopportuna in un momento del genere, appare anche offensiva dell’intelligenza di ciascuno di noi, che dopo una collaborazione attiva ci vediamo usurpati di un diritto che rappresenta l’emblema dell’anconetano ad appannaggio di turisti e diportisti, che continuano in modo smisurato ad assembrarsi di fronte a Portonovo e soprattutto a Mezzavalle creando una barriera di imbarcazioni e causando non pochi danni ambientali.

Come è possibile parlare di “preservare” il nostro mare con decisioni del genere?

Il semplice fatto che la celeberrima app sia stata utilizzata, non può rappresentare una vittoria per un’Amministrazione che dovrebbe anche valutare altri fattori, ovvero: il malcontento generale, le innumerevoli persone che non hanno utilizzato l’app presentandosi ugualmente in spiaggia, l’enorme differenza di trattamento tra spiagge libere e stabilimenti, questi ultimi sovraffollati come ogni anno in barba all’emergenza sanitaria.

Nelle statistiche riportate nell'articolo del Resto del Carlino di oggi si citano gli utilizzatori dell'app provenienti dall'Emilia e Romagna, dalla Lombardia, da altre province delle Marche...ma nessuno dice quanti anconetani, in particolare anziani e tutti quelli che non hanno uno smartphone di ultima generazione, hanno dovuto rinunciare a godersi il mare di Portonovo e Mezzavalle. A quanti hanno preso una settimana di ferie e non hanno potuto prenotare per più di un giorno consecutivo la stessa spiaggia, a quanti proprio non sono riusciti a prenotare o ci hanno rinunciato per disperazione e rabbia.

A Sirolo per l'accesso limitato in spiaggia a causa del covid è stata data la priorità ai residenti, che possono prenotare con 48 ore di anticipo, mentre chi viene da fuori può prenotare solo 24 ore prima. Ci risulta che l'app sirolese abbia consentito anche la prenotazione in fasce orarie,ben più razionale di quella a giornat intera. Gli anconetani sono stati invece brutalmente espropriati delle loro spiagge, per fare posto a turisti mordi e fuggi che l'Amministrazione Comunale sembra preferire ai propri cittadini nella speranza che possano arricchire ulteriormente pochi privilegiati come i gestori degli stabilimenti, degli alberghi e dei ristoranti della baia.

Ora si vorrebbe perpetuare questa privatizzazione di fatto delle spiagge libere, al di là dell'emergenza covid... e sapete con quale motivazione? "per difendere le spiagge dai turisti", "per preservare questo bel mare che abbiamo" dice Roberta Alessandrini, dirigente del Comune ! ma per favore, un po' di coerenza e meno ipocrisia! Se si volesse davvero difendere il mare di Portonovo e Mezzavalle la Sindaca Mancinelli non si dovrebbe opporre pervicacemente all'istituzione dell'Area Marina Protetta del Conero, che stranamente è scomparsa dal suo programma elettorale tra la prima e seconda elezione; non avrebbe rifiutato ben due volte l'invito a incontrarsi con il Ministero dell'Ambiente che da anni ha approvato l'istituzione dell'Area Marina protetta del Conero, con tanto di finanziamenti già disponibili. Davvero la nostra Sindaca è convinta che l'Area Marina Protetta sia inutile perché ormai sui fondali del Conero non c'è più biodiversità da difendere? Ci sono evidenze scientifiche che la smentiscono, ma lei sembra non curarsene. Davvero la nostra Sindaca crede che gli anconetani non vogliono l'Area Marina Protetta? Certo che se consulta solo le lobby contrarie all'istituzione dell'Area Marina Protetta, come i pescatori subacquei e Marina Dorica, degnamente rappresentata nella sua Giunta dall'ass.re ai Lavori Pubblici Paolo Manarini, Presidente dell'Assonautica...non può che pensare così.

Ma i cittadini ormai hanno capito che la difesa dell'ambiente e della salute umana vanno di pari passo e che 300 imbarcazioni ormeggiate nei pressi del Trave ogni fine settimana estivo di bel tempo, con scarichi incontrollati di liquami e deiezioni umane sono insostenibili sia per l'ambiente marino sia per una balneazione salubre. Altro che difendere le spiagge dai turisti con un app! siamo seri, per favore