Riflessioni di una frequentatrice di spiagge libere
 
lunedì 15 giugno 2020 - 11:19
 

Dopo due settimane di app sono qui a disdire la mia prenotazione per non essere inserita nella temuta black list. Il meteo si è ribellato e ha fatto cambiare programma ai prenotati della domenica.

Per fortuna la mia testa non ammette di dover pianificare il w.e. con settimane di anticipo perchè è normale svegliarsi al mattino e decidere di andare al mare ma oggi le regole impongono questo.

La domanda giusta è perché?

Per il covid? Inizialmente pensavo di sì e così cercavo di dare una giustificazione ad una procedura innaturale ed insensata.

Ma col passare del tempo non si può dire più neanche questo dal momento che le città stanno ripartendo per tutte le varie attività e questo fa pensare che l’emergenza sanitaria sia superata o comunque sulla buona strada per farlo.

Le scelte operate in questi mesi nel nostro comune sono state tante, restrittive e discutibili per certi versi ma allo stesso tempo efficienti visti i risultati e tutti noi ci siamo adattati. 

Ma l’adattamento è segno di maturità laddove ha senso.

Quello che vedo in essere oggi nella realtà anconetana però è poco coerente perchè le decisioni attuali intervengono nei diversi ambiti suscettibili di assembramento in maniera impari: tra spiaggia e spiaggia all’interno dello stesso comune in primis, nei parchi, nelle piazze, ecc.

Potrei per assurdo portare tutti i giorni della settimana i miei figli al parco senza restrizioni numeriche o di altro tipo, se non un distanziamento fisico, o andare a cena fuori con gli amici ma per andare in una spiaggia LIBERA devo essere registrata e la postazione del mio ombrellone prestabilita da altri e se volevo fare quattro chiacchiere in spiaggia di sera fino a qualche giorno fa ero una fuorilegge.

Mi sento in difficoltà perché quel mare che mi ha fatto sempre sentire libera oggi mi costringe a sottostare a regole inutili e incomprensibili.

Sono disorientata ed arrivata al punto di sentirmi stupida..stupida perché non voglio rinunciare ad un mare a cui ho diritto, e per cui mi trovo obbligata a scaricare ed usufruire di un'applicazione insensata e mal gestita per poter accedere alle spiagge che frequento, e stupida perché non ho il coraggio di non scaricarla ed andare ugualmente perché sono una persona che rispetta le regole e non voglio rischiare di prendere una multa che coinvolgerebbe non solo me ma anche la famiglia che mi porto dietro.

Da l’impressione che le restrizioni applicate, tra l’altro solo ad alcune delle spiagge libere anconetane, servano solo come autotutela per poter dire che a livello amministrativo è stato fatto qualcosa perché la gestione della spiaggia, come di tutti gli altri ambienti, può cambiare solo se ci sono le basi nel senso civico di ognuno di noi.

Ribellarsi a questo sembra una lotta contro i mulini a vento perché quando i giochi sono fatti ed i soldi spesi per mettere in atto procedure e modalità di accesso e permanenza alle spiagge è difficile pensare che si possa fare un passo indietro soprattutto dal momento che i tentativi di confronto nella fase preventiva non sono stati ben accolti.

Le persone intelligenti però quando sbagliano poi ritornano sui propri errori per trovare la soluzione più giusta, perché è normale sbagliare soprattutto in situazioni come queste in cui le scelte emergenziali da prendere all’ordine del giorno sono tante.

Basi per ombrelloni e teli a Mezzavalle così come sono stati impostati almeno sulla carta che significato hanno?

Chiunque approdi alla spiaggia libera può aver bisogno di un riparo dal sole, sempre distanziato dagli altri come indicato dalle disposizioni, ma senza bisogno di sentirsi dire quale è la posizione del proprio stallo e senza distinguere se si è soli o in compagnia di bambini, congiunti o amici altrimenti la libertà si vanifica.

Sarebbe stato sufficiente indicare come ovunque le opportune norme di comportamento da osservare per il distanziamento fisico in spiaggia ed idonea attività di vigilanza a monitorare il rispetto delle regole imposte.

Il modo in cui ci troviamo a vivere alcune delle spiagge libere comunali è una presa in giro per tutti noi che abbiamo bisogno di ritrovare il nostro mare e quella socialità di cui ora più che mai abbiamo bisogno dopo mesi di isolamento e che è più facile ricreare nei w.e..

Stupidi tutti noi che stiamo seguendo questa ingiusta app ma...se rinunciamo alle spiagge libere chi ci perde?..noi!

..e chi ci guadagna?..i turisti, i furbi, gli amanti delle app pronti con un click a prenotare qualunque cosa!

Non voglio rassegnarmi e mi auguro che chi di dovere prenda atto degli errori commessi e capisca che queste decisioni a cui dovremmo sottoporci non sono le più giuste.

Claudia

 

 

 

5 giugno 2020

Mezzavalle: spiaggia libera … su prenotazione !?!

E’ un’evidente contraddizione nei termini…ma questa è la situazione che dobbiamo affrontare visti i Decreti Legge del Presidente del Consiglio relativi alla fase 3 della pandemia e le disposizioni attuative del Comune di Ancona.

Come membro del Comitato Mezzavalle Libera vorrei fare il punto della situazione e chiarire come e  perché, secondo me, le nostre posizioni e proposte sulle modalità di accesso alla spiaggia in tempi di corona virus sono evolute nel corso degli ultimi mesi. Il mio è un contributo per il confronto e la discussione, non vuole rappresentare le opinioni di tutti i membri del comitato.

Premetto che personalmente non condivido le teorie negazioniste e complottiste, per cui il corona virus sarebbe un’invenzione o comunque il Governo le Autorità locali esagererebbero volutamente il pericolo di contagio per altri fini diversi da quelli della salute pubblica).

APRILE 2020: per via dell’epidemia Mezzavalle è interdetta, come le altre spiagge, da un’ordinanza della Sindaca; il concessionario dei servizi di pulizia e manutenzione delle spiagge di Portonovo e Mezzavalle, è incerto se rinunciare alla concessione, visti i rischi  economici connessi all’evolversi della pandemia; riteniamo reale il rischio che la spiaggia resti interdetta in mancanza di un concessionario che possa garantire all’AC il mantenimento delle misure di contenimento del contagio; circolano sulla stampa locale prime ipotesi sull’accesso limitato e a pagamento (2 euro) alla spiaggia; la mia prima dichiarazione ai giornali locali evidenziava il fatto che se non c’era bisogno di interdire corso Garibaldi o di limitarne l’accesso, non si capiva perché ciò sarebbe dovuto avvenire a Mezzavalle, visto il rischio di assembramenti e quindi contagio per entrambe le situazioni in caso di assenza di controlli da parte delle Autorità; tramite altre dichiarazioni ai giornali il CML ipotizza la fattibilità di un pagamento ridotto (1 euro) per l’accesso alla spiaggia alfine di garantire quei servizi (bagnini, bagni, pulizia) in assenza dei quali, per via della possibile rinuncia del concessionario, Mezzavalle rischiava di rimanere interdetta. Abbiamo sbagliato? Può darsi, comunque si trattava di ipotesi e di ragionamenti fatti in buona fede in un momento molto incerto e difficile per tutti;

MAGGIO 2020: Il concessionario decide di proseguire la sua attività a Mezzavalle e Portonovo; cerchiamo di dialogare con lui e con l’AC; scompare la proposta di far pagare l’accesso in spiaggia ma rimane quella di limitare l’accesso per contenere i rischi di contagio e viene fuori quella di riservare posti della spiaggia libera agli albergatori; insieme ad altre associazioni e comitati emettiamo un comunicato stampa esprimendo la nostra totale contrarietà a questa ipotesi che rappresenta la privatizzazione delle spiagge libere già di ridottissime dimensioni ;  stimiamo in 1.026 i posti utilizzabili a Mezzavalle (secondo le normative attuali e lo studio geologico dell’AC datato 2018 sui pericoli di frana che identifica 3 zone fruibili a Mezzavalle); otteniamo finalmente, insieme alle altre associazioni e comitati, un incontro online con la Sindaca che ci conferma la volontà di riservare “solo” 40 posti delle spiagge libere agli albergatori della baia, poi questo privilegio sarà allargato agli agriturismi, alberghi, B&B del Comune, e l’adozione di una app per la prenotazione dei posti in spiaggia identificabili tramite la sistemazione di stalli in legno distanziati secondo le misure anti covid. Dichiariamo che gli stalli costituiscono un deturpamento dell’ambiente naturale delle spiagge e uno spreco di denaro pubblico, che i frequentatori di una spiaggia libera sono abituati a mantenere le distanze e che, pur condividendo la necessità di limitare il numero degli accessi, siamo contrari all’uso degli stalli e dell’app; riteniamo che l’AC dovrebbe informare e sensibilizzare di più i fruitori della spiaggia, contando sulla loro responsabilità e capacità di autocontrollo. Secondo noi con i dovuti controlli in spiaggia, che da sempre chiediamo per il rispetto delle regole a tutela dell’ambiente naturale e della sicurezza dei frequentatori, sarebbero sufficienti a scongiurare il pericolo di contagio. Chiediamo comunque che le misure che la Sindaca intende adottare siano di carattere sperimentale e che siano valutate e discusse in un pubblico incontro a 2 settimane dell’inizio della loro applicazione; la Sindaca risponde che non è disposta a rivedere quanto deciso, se non per qualche piccolo aggiustamento.

GIUGNO 2020: giovedì 4 è entrata in fuzione l’app; nonostante l'allergia della Sindaca per il confronto e la condivisione con i cittadini, il Comitato Mezzavalle Libera sta segnalando alla società che ha sviluppato l'app tutti gli aspetti che non vanno e che, se non corretti, causeranno grosso disagio agli anconetani e ai turisti che vorranno frequentare la spiaggia. Per esempio, a differenza della versione in uso presso le spiagge private, non è possibile prenotare due stalli contigui per famiglie/amici che volessero recarsi in spiaggia insieme; non è possibile prenotare più di un giorno nel fine settimana, a prescindere dai posti rimasti disponibili; la prenotazione è giornaliera, quindi per esempio io e mia moglie che di solito andiamo la mattina presto nella spiaggia di Ramona e veniamo via verso le 11, occuperemo il posto per tutto il giorno, togliendolo ad altri che volessero andarvi dopo le 11. C’è chi propone di fare a meno dell’app, come avviene nel Comune di Numana dove chi arriva quando i posti in spiaggia sono esauriti attende che se ne liberi qualcuno per poter accedere; secondo me così cisarà il rischio di creare lunghe file sotto il sole, ma forse mi sbaglio.

Insomma non serve solo protestare, bisogna fare proposte alternative, se ce l’abbiamo, sperando che presto la diminuzione dei contagi permetta a tutti di goderci un’estate LIBERA da app, stalli e steward! Come già avviene per spiagge come il Passetto e Palombina, spiagge evidentemente, secondo la Sindaca, immuni dal pericolo di assembramenti e conseguente contagio,,,mah!

e come soprattutto è avvenuto martedì scorso 2 giugno  a Mezzavalle dove le distanze sono state rispettate grazie alla responsabilità dei tanti frequentatori, senza bisogno di aiuti esterni.

Ora è urgente vederci tutti in assemblea, rispettando le distanze (sabato 13 in spiaggia a Mezzavalle?) e organizzare un incontro pubblico urgente per valutare le misure adottate dal Comune di Ancona, sia in considerazione dell’evoluzione del virus, sia perché siamo certi che saranno necessari importanti aggiustamenti. 

Un caro saluto a tutte le amiche e tutti gli amici di Mezzavalle

Andrea Fantini

 

3 giugno 2020

buonasera a tutti voi,
ho appena visto il video della presentazione della famosa app per prenotare a mezza.
Correggetemi, per piacere, se ho capito male:
la prenotazione si può fare anche da un pc a casa o da un altro luogo, ma se, una volta arrivati in cima allo stradello, non si completa con il check-in tramite un qr, la prenotazione non è valida.
Quindi viene dato per scontato il possesso di un pc, quella di uno smart-phone o, se ciò viene consentito, si può completare l'operazione del check-in con la stampa del qr e, in questo caso, viene dato per scontato il possesso di una stampante.
Se non ho capito male, credo che tutto ciò sia anticostituzionale.
Vi assicuro però che posso comprendere e che sono favorevole a tutte le norme di comportamento, prudenza e cautela necessarie. Sono contento che, in questo modo, Mezzavalle subirà molto meno l'invadenza dell'affollamento e delle persone che non potranno più dormire giù con il rischio dei fuochi e dei comportamenti incivili. Particolarmente contento per tutti quegli animali, soprattutto notturni, che potranno riprendersi i loro spazi naturali.
Grazie per la vostra attenzione
Corrado

 

2 giugno 2020

dalla pagina fb del Comitato Mezzavalle Libera:

Bilancio del 2 giugno 2020 trascorso a Mezzavalle:
- giornata splendida e calda
- circa 400 persone in spiaggia
- distanziamento sociale autogestito perfettamente riuscito (senza app, stalli e vigilanza)
- bagni chiusi (persone costrette ad espletare i loro bisogni fisiologici tra i cespugli, perché per il Comune di Ancona è più igienico di un bagno non perfettamente sanificato)
- spiaggia piena di rifiuti portati dal mare (perché il concessionario che dovrebbe pulire non l'ha ancora fatto)
- niente boe di segnalazione a 300 mt. per delimitare la zona di balneazione/navigazione (perché il concessionario non l'ha ancora fatto), con il risultato che le barche navigano ed ormeggiano vicino alla riva
- i sentieri che costeggiano la strada sono impraticabili perché pieni di vegetazione (poiché il concessionario non l'ha ancora fatto), con il risultato che le persone ed i bambini sono costretti a camminare a bordo strada in una brutta curva coperta prima di arrivare al sentiero che scende in spiaggia
- la scalinata che dal parcheggio scambiatore comunale a monte porta alla strada superiore che conduce a Mezzavalle passando per il "sentiero delle querce" presenta molti tondini di ferro arruginiti, che fuoriescono dal calcestruzzo.
Invece di spendere soldi in inutili App o stalli, si risolvano tutte quelle problematiche che realmente costituiscono un pericolo per la sicurezza e la salute dei cittadini.
In genere siamo soliti fare un bilancio a fine estate, ma quest'anno un po' per l'eccezionalità del covid-19, un po' perchè la stagione è partita molto male con tanti problemi ed incertezze, un po' perchè siamo alla fine dell'anno scolastico, sentiamo la necessità di stilare una sintetica pagella a tutti i soggetti che a vario titolo frequentano o hanno delle responsabilità della spiaggia più amata della Riviera del Conero.
Mezzavalle 10
Frequentatori 8
Marche Global Service bocciato
Comune di Ancona bocciato
Di seguito le evidenze dei lavori svolti al 2 giugno 2020 (vedi album foto del 2 giugno 2020)

 

 

 

29 maggio 2020

Lettera aperta di un cittadino anconetano:

Come cittadino anconetano mi sento di dire che oltre ad essere confuso e sfiduciato davanti alle scelte prese, prima dalla Regione Marche e poi dal sindaco di Ancona, ora mi sento anche molto arrabbiato. Per me è impossibile accettare, a questo punto, qualsiasi base ombrellone, l’app ed ogni esproprio anche minimo delle spiagge libere. Tutto è stato fatto senza una discussione aperta tra politica e cittadinanza.

Sono fortemente disorientato da scelte che sono in profonda antitesi tra loro: da una parte riaprire i confini regionali e nazionali (ciò vorrebbe dire che la situazione epidemia è sotto controllo) e dall'altra essere sottoposto a queste rigide regole che privano il cittadino della libertà (posso andare a trovare un mio amico caro a casa, ma non ci posso andare al mare insieme?)

Ritengo sia stato giusto e lodevole da parte delle associazioni cercare un dialogo con la politica, nonostante il risultato insoddisfacente. Come cittadino mi sento provocato, non posso accettare che in questo periodo di crisi economica per tutto il paese vengano spesi tutti quei soldi per cose a mio avviso inutili. Sarebbero potuti bastare i controlli, da parte di personale qualificato ed una convinta opera di informazione ed educazione civica.

Non posso accettare che ad un turista che alloggia nei carissimi alberghi della baia di Portonovo venga riservato un ombrellone sulla spiaggia libera togliendo così spazio ad un cittadino residente, magari meno facoltoso. Come cittadino mi sento in dovere di ribellarmi a queste regole e di non rispettarle! Chiaramente senza violenza, ma con una civile disobbedienza.

Ho assolutamente chiaro il concetto di distanziamento "fisico", che ho imparato ad osservare quotidianamente, ma rifiuto quello di distanziamento “sociale”, con cui purtroppo abbiamo imparato a convivere in questo brutto periodo per contrastare la diffusione di questo virus. Ho perso totalmente la fiducia nelle autorità pubbliche ed ora sta a loro riconquistarla, perché, fino a prova contraria, il popolo è sovrano.

Alessandro